
La Guardia di Finanza, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, a Teggiano ha sequestrato un’autocisterna, un impianto stradale di distribuzione carburanti, 45.000 litri di gasolio adulterato di provenienza illecita e ha denunciato quattro responsabili per contrabbando.
I Finanzieri della Tenenza di Sala Consilina hanno effettuato prima un controllo su strada ad un’autocisterna carica di 30.000 litri di prodotti energetici e priva dei previsti documenti di trasporto. Poi, lo scorso giugno, hanno controllato un impianto stradale di distribuzione carburanti (una delle cosiddette “pompe bianche”) ma riconducibile ad una società con sede legale a Napoli.
Nell’impianto sono stati trovati ulteriori 15.000 litri di prodotto. Dopo gli accertamenti tecnici le Fiamme Gialle hanno scoperto che il prodotto in vendita agli ignari automobilisti (pari a 45.000 litri di gasolio) è risultato “prodotto petrolifero da classificare fiscalmente come olio da gas non idoneo per uso autotrazione”.
Le successive indagini, sviluppate anche attraverso mirate perquisizioni, hanno consentito di accertare anche la provenienza illecita dei prodotti, giustificata sui libri contabili del distributore stradale mediante false scritturazioni.
Sono quindi stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lagonegro per contrabbando il legale rappresentante della società di trasporto, l’autista dell’autocisterna, il gestore dell’impianto controllato e un dipendente di quest’ultimo.
– Chiara Di Miele –
In merito alla vicenda riguardante il sequestro dei 45mila litri di gasolio truccato presso un distributore di Teggiano, interviene con una nota stampa inviata alla nostra redazione l’avvocato Michele Rullo del Foro di Napoli, difensore della società coinvolta, e che pubblichiamo integralmente:
“Con il presente comunicato intende precisare quanto segue allo scopo di ottenere una rettifica del medesimo articolo: dal titolo e dal tenore del citato articolo emergerebbe il coinvolgimento della società difesa dal sottoscritto in un sequestro di una cisterna stradale priva dei prescritti documenti, contenente 30.000 litri di gasolio di provenienza illecita dal quale sarebbe derivata la denuncia a piede libero di due soggetti .
In realtà la vicenda per della quale si sta occupando il sottoscritto ha riguardo il sequestro di un impianto di distribuzione di carburante nel territorio di Teggiano gestito da una società che solo dal 2015 ha affittato l’azienda dai concessionari del decreto autorizzativo. Dal principio le indagini si erano rivolte verso la presunta manomessione delle colonnine dello stesso distributore per occultare la effettiva erogazione del prodotto; a seguito di apposita consulenza tecnica, disposta dal PM titolare, è stata assolutamente esclusa la paventata manomissione dei contalitri; tuttavia , da un prelevamento di campioni effettuato circa 4 mesi dopo il sequestro, è emerso che il prodotto giacente nei serbatoi, circa 15.000 litri, non soddisfacesse uno solo dei parametri previsti dalla UNI EN 590 , 2014 con uno sforamento di circa 10 gradi centigradi nella curva di distillazione; da ciò la procura della Repubblica di Lagonegro ha desunto una probabile operazione di miscelazione abusiva del prodotto che pur sempre è da qualificare come gasolio. D’altra parte questa difesa, con il supporto dei propri consulenti, sta predisponendo una corposa consulenza che mette in dubbio i risultati delle analisi perchè effettuate su campioni non correttamente prelevati ma soprattutto prelevati dopo che l’impianto è rimasto chiuso per oltre 4 mesi; inoltre dalla consulenza è emerso che l’adulterazione, se verificata, potrebbe aver avuto origine da una contaminazione accidentale del prodotto nelle varie fasi di stoccaggio e trasporto, ed in tal senso il sottoscritto ha avviato delle indagini per verificare le eventuali responsabilità.
In ogni caso, conclude la consulenza redatta, emergerebbe che la percentuale di eventuale adulterazione non supererebbe il 2% del prodotto che significherebbe circa 380 litri su 19.000; il chè renderebbe poco credibile l’intento fraudolento da parte dei gestori… L’attuale società gestrice dell’impianto sequestrato nulla ha a che vedere con il sequestro di cisterne di gasolio prive di documenti, come provato dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari che si allega alla presente.
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2/6/2016 – Teggiano: la Guardia di Finanza sequestra impianto di distribuzione carburanti
Fate i nomi di questi truffatori.
Giustissimo fare i nomi. Non capisco questo tutelare la privacy di certi imbroglioni.
Conoscere i responsabili per non cadere di nuovo in un loro futuro imbroglio.
Giusto sapere i nomi per evitare gli imbrogli e isolare gli imbroglioni visto che la giustizia non protegge la gente onesta.
Basta fare un giro per le frazioni di Teggiano e vedere quale distributore sia chiuso… Non ci vuole molto…