A scriverci è la signora Annalisa, madre di Aurora Babino, la bambina di tre anni di Teggiano morta quattro anni fa all’ospedale “Santobono” di Napoli dopo essere stata ricoverata per due volte presso l’ospedale di Polla. E a distanza di quattro anni ancora non è stata scritta la parola “fine” su una vicenda al vaglio dei giudici del Tribunale di Lagonegro.
I genitori di Aurora, intanto, nel costituirsi parte civile nel processo che vede imputati in concorso otto medici che all’epoca dei fatti prestavano servizio presso l’ospedale di Polla, hanno presentato denuncia-querela per aver ravvisato delle anomalie tra la cartella clinica depositata presso la cancelleria del GUP di Lagonegro e quella consegnata loro dall’ospedale di Polla subito dopo la morte della piccola.
“Gentili lettori di Ondanews,
sono la mamma di Aurora Babino, la bambina di 3 anni morta il 3 marzo del 2011. Con questa mia lettera voglio farvi partecipi della mia rabbia.
Io e mio marito, in quattro anni e mezzo, non abbiamo mai sentito un ‘mi dispiace’, un segnale di conforto da quelle persone che non ci hanno mai detto come è morta nostra figlia. Neanche le condoglianze nel giorno del funerale di mia figlia e neanche dopo. Lasciati soli con tanto dolore nel cuore.
Vi lascio immaginare la rabbia in quelle aule del Tribunale ogni volta che viene pronunciato il nome di Aurora. Ma la cosa più assurda è sentirci dire , come è successo un giorno in Tribunale, che abbiamo mandato a processo persone che per colpa mia e di mio marito non riuscivano più a dormire, per il solo fatto che vogliamo che sia fatta piena luce sulla morte della nostra piccola Aurora. Siamo all’assurdo, pensare che noi, che abbiamo perso una bimba di tre anni, dobbiamo essere costretti a farci carico anche della sofferenza di persone che sono chiamate a spiegarci come è morta Aurora.
Abbiamo, io e mio marito, il diritto di sapere come è morta Aurora? Abbiamo o no il diritto di rivolgerci alla giustizia per sapere come è morta Aurora? Chiedere giustizia è un dovere per me e mio marito nei confronti della nostra bambina, perché Aurora potrà finalmente riposare in pace soltanto quando avrà avuto giustizia”.
– redazione –