Nuovo appuntamento con la rubrica medica di Ondanews “Salute e benessere”: attenzione, questa volta, per le malattie della bocca, in particolar modo la carie e la prevenzione fin dalla tenera età. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Cinzia Trezza.
– Cos’è la carie? Quali sono le cause?
È un processo di distruzione dei tessuti duri del dente, causata da diversi fattori correlati tra loro: batteri cariogeni che aderiscono alla superficie del dente attraverso la placca batterica; organismo ospite suscettibile per solchi e fossette profondi che favoriscono il ristagno di residui alimentari; cattive che aderiscono alla superficie del dente attraverso la placca batterica; organismo ospite suscettibile per solchi e fossette profondi che favoriscono il ristagno di residui alimentari; cattive abitudini alimentari che fungono da substrato disponibile per i microrganismi.
– È possibile prevenirla? In che modo?
La prevenzione della carie è mirata al controllo di ogni singolo fattore causale: uso quotidiano di spazzolino e dentifricio più un presidio interdentale (scovolino o filo interdentale) riduce il numero di batteri ed allontana i residui alimentari con azione cariogena; la sigillatura dei solchi sui denti; la riduzione dell’assunzione di zuccheri.
– Cos’è la sigillatura dei solchi?
Attualmente rappresenta il gold standard nella prevenzione della patologia cariosa, consigliata soprattutto in età infantile. I sigillanti forniscono una barriera fisica che impedisce a batteri e residui alimentari di accumularsi nei solchi, impedendo lo sviluppo della carie. È preferibile sigillare le superfici dei denti che per anatomia hanno solchi e fossette profondi che risulterebbero altresì vulnerabili all’insulto della carie, in particolare nel periodo post- eruttivo quando lo smalto del dente è ancora troppo poco resistente.
– Che ruolo ha la situazione familiare nell’epidemiologia della carie?
Lo stato della salute orale di chi si occupa del bambino o lo stato socio economico della famiglia, influiscono sul suo rischio di sviluppare lesioni cariose. Forti evidenze dimostrano che le madri rappresentano la fonte primaria per la colonizzazione dello Streptocco Mutans dei loro figli. La presenza di alte concentrazioni di batteri cariogeni, associata o meno a un’elevata esperienza di carie nella madre, influenzerà la precoce colonizzazione di tali batteri nel cavo orale del bambino.
– Quando iniziare a pulire i denti da latte nel bambino?
Da 0 mesi all’eruzione del primo dentino, è opportuno iniziare a pulire le gengive del bambino con una garzina inumidita, possibilmente dopo ogni poppata. All’arrivo del primo dentino, si inizia con spazzolino, studiato per piccini, ma senza dentifricio, con un movimento delicato dalle gengive al dente. Quando il bimbo sarà in grado di mandare via il dentifricio si potrà inserirlo, ma questo dovrà essere specifico per l’età del bimbo e privo di fluoro.

– Quando deve avvenire il primo incontro con il dentista?
Le linee guida del Ministero della Salute ci dicono che il primo incontro con il dentista deve avvenire intorno ai 3-4 anni di età, quando sono presenti tutti i denti decidui, indipendentemente dalle problematiche dentali. Riveste un importante ruolo sia per il bambino che per il genitore, perché si crea sintonia e si ottiene fuducia attraverso un approccio psico-comportamentale, usando un linguaggio semplice e cercando di suscitare la sua curiosità.
– Perché precocizzare la prima visita?
L’importanza di precocizzare la prima visita ha un ruolo cruciale nell’ambito della prevenzione. Si ha l’opportunità di dare ai genitori semplici e preziosi consigli da seguire a casa riguardo l’igiene orale( quante volte spazzolare i denti e per quanto tempo, il tipo il spazzolino e dentifricio), ed indicazioni per una corretta alimentazione (evitare il ciuccio intriso nel miele). Inoltre, si possono individuare problematiche dentali, che se intercettate precocemente, possono essere gestite con più facilità, minor fatica e maggior successo.
– Claudia Monaco –