Bibite zuccherate e derivati dannosi per la salute: questa settimana, per la rubrica “Salute e Benessere“, ne abbiamo parlato con la nutrizionista dott.ssa Maria Giovanna Tardugno.
– Dott.ssa, perché le bibite zuccherate sono sotto accusa?
Senza dubbio, i principali responsabili sono gli zuccheri, presenti in tali bevande ad elevate concentrazioni. Gli zuccheri, attraverso l’attivazione continua e crescente delle aree cerebrali coinvolte nella percezione del piacere e della gratificazione, hanno un’elevata potenzialità nell’indurre nell’uomo comportamenti di abuso, nel tentativo di ottenerne una sempre maggiore gratificazione. Le varie bevande contenenti zucchero, infatti, non solo non saziano e non dissetano ma, anzi, spingono a bere sempre di più. Quando si assumono alimenti o bevande dolci, il pancreas produce una quantità elevata di insulina che fa abbassare rapidamente la glicemia nel sangue. Il rischio è che si abbassi troppo, facendo tornare la fame di zucchero a distanza di poco tempo, così più zuccheri si mangiano più si ha fame di zuccheri.
– Consumare abitualmente bevande con aggiunta di zuccheri fa crescere di peso quindi e predispone all’obesità?
Proprio così. Recenti studi dimostrano che la crescente diffusione dell’obesità possa essere correlata anche con l’incrementata assunzione di bibite zuccherate. Dico anche perché alla base della velocità di espansione di tale fenomeno risiedono, oltre che fattori genetici, diversi agenti ambientali tra cui i ridotti livelli di attività fisica, l’esigenza di mangiare quotidianamente fuori casa e la qualità del cibo. Purtroppo l’eccessivo consumo non promuove solo sovrappeso e obesità, ma anche una serie di malattie cronico-degenerative come le malattie cardiovascolari, il diabete, le demenze senili, alcuni tipi di tumori.
– Cosa può dirci riguardo le cosiddette bibite a “zero calorie”?
La dicitura “zero calorie” come quella “senza zucchero” può trarre in inganno i consumatori: in realtà esistono altre sostanze che l’industria utilizza per dolcificare e una serie di additivi usati per esaltare il gusto. Tali sostanze eludono i centri di controllo fame-sazietà a livello cerebrale. In particolare, il sapore dolce viene percepito dal cervello e interpretato come se si stessero assumendo zuccheri, così che l’organismo attiva il metabolismo, anche se in realtà non ci sono calorie da smaltire. Questo comporta uno scompenso metabolico che si traduce in accumulo di grassi e rischio cardiovascolare.

– E riguardo i gettonatissimi “energy drink” ?
Si tratta di bevande che, oltre ad essere ricche in zuccheri contengono anche sostanze stimolanti quali la caffeina. I rischi associati a tali bevande energetiche, infatti, sono legati proprio al contenuto particolarmente elevato di caffeina, che in questi prodotti può arrivare dal 150 fino al 300 % in più rispetto ad altre bevande che la contengono. Considerato l’alto utilizzo degli energy drink da parte dei giovani, molti studi hanno anche analizzato il concomitante consumo di caffeina e alcol, evidenziando i diversi rischi che potrebbe comportare: disidratazione, aumento del ritmo cardiaco fino ad alterazione della funzionalità renale. Inoltre, l’utilizzo di energy drink prima di un esercizio fisico può sì migliorare la concentrazione mentale e le prestazioni, ma, nel caso in cui queste non vengano utilizzate con i giusti fini e non attentamente considerate come parte della quota calorica giornaliera, può favorire l’aumento di peso.
– Quali sono le quantità da non superare? E per i bambini?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non consumare più del 10% delle calorie totali giornaliere in zuccheri semplici, che tradotto in grammi vuol dire non più di 40-50 g di zuccheri semplici al giorno. In una lattina di bevanda zuccherata da 33 cl ci sono già circa 40 g di zucchero. Ciò vuol dire che, nell’arco della giornata in cui viene consumata, non potremmo più mangiare nè frutta nè un qualsiasi altro alimento che contenga zucchero tra gli ingredienti. Come sempre nell’educazione alimentare dei bambini il ruolo della famiglia risulta essere nodale; è in questo ambiente, infatti, che bisogna insegnare ai ragazzi a moderare il consumo delle bevande zuccherate. Si può contribuire a migliorare lo stato di salute semplicemente eliminando o riducendo drasticamente le bevande zuccherate dalla dieta sostituituendole, oltre che con l’acqua, anche con dei gustosissimi frullati di frutta e verdura.
– Claudia Monaco –