Nel corso della campagna olearia sono stati attuati una serie di controlli ai frantoi per la molitura delle olive che nel Cilento costituiscono la rete di produzione di olio d’oliva, particolarmente apprezzato sul mercato nazionale e tutelato dalla Denominazione Origine Protetta (D.O.P.).
Le attività sono finalizzate a verificare la corretta gestione delle fasi produttive, comprese lo smaltimento o di destinazione alternativa dei sottoprodotti della molitura. La disciplina di settore consente, infatti, di poter smaltire i reflui dei frantoi oleari come forma di riutilizzo e recupero ai fini agronomici, purchè ciò avvenga correttamente, ossia con uno spargimento uniforme, secondo
canoni e prescrizioni tecniche adeguate, su superfici agricole di estensioni congrue rispetto ai quantitativi da smaltire.
Il reimpiego è disciplinato quindi in maniera puntuale allo scopo di evitare ruscellamenti in corsi d’acqua con consequenziali compromissioni degli ecosistemi e della qualità delle acque e dei suoli. I controlli sono finalizzati a contrastare smaltimenti incontrollati dei reflui sui terreni, fenomeni di ruscellamento superficiale o, peggio ancora, sversamenti illeciti sul suolo e nei corpi idrici.
Infatti, i reflui dei frantoi possono contenere sostanze chimiche inquinanti dovute ai fitofarmaci e fertilizzanti, presenti sul frutto, che permangono nelle acque di vegetazione dopo il processo di produzione.
Uno smaltimento non corretto può portare ad un accumulo, in concentrazioni dannose, di tali sostanze con alterazioni dei suoli agricoli e delle matrici ambientali e con rischio di contaminazione delle colture e dei prodotti destinati al consumo umano. Oltre a ciò, per percolazione, in caso di contemporanee precipitazioni atmosferiche, si possono inquinare anche il sottosuolo e la falda idrica superficiale.
In questo scenario , gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, coordinati dal V.Q.A.F. Marcello Russo, nel duplice obiettivo di tutelare sia la genuinità del prodotto e la salute dei consumatori, sia di prevenire fenomeni di inquinamento della rete idrica naturale, hanno condotto una serie di controlli nei frantoi oleari presenti nel territorio dell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano che hanno consentito di verificare il regolare funzionamento degli impianti ed il corretto smaltimento delle acque di vegetazione da essi derivanti.
Nell’ambito della suddetta attività, suscitano notevole rilievo gli episodi accertati nei Comuni di Controne, Camerota e Perdifumo. Più precisamente, nel Comune di Controne, gli Agenti della Forestale della Stazione di Ottati hanno controllato 4 frantoi oleari scoprendo una notevole discrepanza tra la quantità di olive molite utilizzando i coefficienti in uso alla Regione Campania e le acque di vegetazione e sanze umide previste rispetto a quanto dichiarato dagli stessi frantoi sui registri.
Nel Comune di Camerota, gli Agenti della Forestale della Stazione di San Giovanni a Piro hanno elevato un verbale a carico del titolare di un frantoio, in quanto si è accertato uno spandimento delle acque di vegetazione provenienti dall’opificio in modo tecnicamente non corretto, ovvero non distribuito in maniera uniforme sulla superficie di un terreno, provocando evidenti pozze di ristagno delle acque e fenomeni di ruscellamento delle stesse.
Infine, a seguito di una segnalazione al 1515 del Corpo Forestale dello Stato, gli Agenti della Stazione di Castellabate hanno ispezionato l’alveo del torrente Testene partendo dalla località Archi del Comune di Laureana Cilento ed arrivando alla frazione Vatolla del Comune di Perdifumo.
Lungo questo percorso gli Agenti hanno verificato la presenza di ristagni d’acqua che rendevano ben visibili le tracce del passaggio nelle ore precedenti del liquido nerastro riconducibile all’acqua di vegetazione di frantoio. Inoltre è stata rinvenuta la piazzola, dalla quale con una cisterna, in cui era stata sversata l’acqua di vegetazione all’interno di un terreno sottostante.
Dopo aver rilevato con strumentazione GPS l’area sulla quale era stata rinvenuta la piazzola ed il sistema di canalizzazioni, si è risaliti all’autore del reato che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per smaltimento illecito di rifiuti.
Le attività di controllo nel settore proseguiranno in considerazione delle particolari temperature relativamente alte per la stagione, le quali determinano un prosieguo della produzione e in ragione delle incombenti precipitazioni piovose le quali costituiscono elemento di rischio per il fenomeno del ruscellamento delle acque di vegetazione.
Si invita a contattare il 1515 del Corpo Forestale dello Stato nel caso si ravvisi qualsiasi episodio emergente.
– redazione-