Don Martino De Pasquale è il nuovo Direttore della Caritas di Teggiano – Policastro.
Originario di Serre, 36 anni, è parroco di Postiglione ed è, inoltre, Direttore dell’Ufficio Oratori della Diocesi.
- Lei riceve un’eredità importante, costruita su un lavoro di squadra portato avanti da volontari ed operatori che, insieme a don Vincenzo Federico, si impegnano a favore di coloro che nella società sono “gli ultimi”. Come ha accolto l’incarico di nuovo Direttore della Caritas Diocesana? Con quali sentimenti?
E’ un incarico che mi è giunto ad ottobre e che ho accolto con gioia e senso di responsabilità, tenendo presente il lavoro immane costruito in 20 anni da don Vincenzo Federico nell’ambito della Caritas diocesana. Penso ai progetti legati all’Immigrazione, al Servizio Civile, al Carcere, ai Centri di Ascolto diocesani. E’ e sarà in futuro un impegno a trecentosessanta gradi.
- E’ stato forte l’impegno della Caritas della Diocesi di Teggiano – Policastro in questi ultimi anni a favore dei migranti e dei profughi. Com’è attualmente la situazione nel nostro territorio? Quali progetti saranno messi in atto nei prossimi mesi?
Attualmente sul nostro territorio, a Padula, Montesano sulla Marcellana, Sanza, Morigerati, Sicignano degli Alburni, ci sono centri di accoglienza dove vengono ospitati richiedenti asilo e rifugiati. E’ un mondo a cui la Caritas diocesana guarda dal 2011. A questo proposito, abbiamo aderito al progetto di Caritas Italiana “Rifugiato a Casa Mia” che consentirà nei prossimi mesi di accogliere in casa propria un migrante per un periodo di 6 mesi.
- L’accoglienza è, dunque, una delle sfide che vedono la Caritas impegnata in prima linea. Cosa pensa della situazione europea e nazionale? Quali possono essere le azioni da mettere in campo?
E’ sotto gli occhi di tutti la situazione che, ormai da mesi, si sta verificando nei Balcani. Proprio qualche giorno fa abbiamo assistito all’ennesima tragedia di migranti, che ha visto morire alcuni bambini. E’ un quadro complesso che vede continui flussi di migranti che tentano di raggiungere l’Europa. Le azioni da mettere in campo a livello nazionale ed europeo non possono non essere che politiche. La Caritas continuerà a seguire l’invito di Papa Francesco promuovendo l’accoglienza e l’integrazione.
- Quali sono, insieme all’accoglienza, le altre emergenze che la Caritas affronta nel nostro territorio?
Le emergenze sono quelle che ogni giorno vengono intercettate presso i centri di ascolto parrocchiali e diocesani. Sono le problematiche economiche legate alla mancanza di lavoro, al disorientamento dei giovani, alle difficoltà delle famiglie che non riescono a far quadrare i conti e che hanno difficoltà a pagare le utenze. Sono emergenze di vita quotidiana.
- “La sua carezza di Padre… è quando ci avviciniamo a quelli che soffrono”, ha affermato Papa Francesco. La Caritas è, da sempre, vicina a che sono emarginati, aiutando a superare anche tanti pregiudizi: per concludere, qual è il messaggio che vuole lanciare ai nostri lettori?
Il messaggio è semplice: la Caritas continuerà ad essere un punto di riferimento per l’intera comunità, continuando a mantenere le porte aperte e ad essere un presidio di ascolto e condivisione delle fatiche che possono sopraggiungere nella vita.
– Filomena Chiappardo –