Grande affluenza di pubblico, ieri pomeriggio, all’Università degli Studi di Salerno per l’incontro con il regista e premio Oscar per “Nuovo Cinema Paradiso” Giuseppe Tornatore, ospite della rassegna culturale Davimedia Masterclass organizzata nell’ambito del DAVIMUS – Corso di laurea in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo e giunta al suo settimo appuntamento con personalità del mondo dello spettacolo.
Il regista siciliano ha optato per un dialogo aperto con il pubblico rispondendo alle numerose domande degli studenti, molte delle quali incentrate sulla sua nuova pellicola dal titolo “La Corrispondenza” che proprio in questi giorni ha debuttato nelle sale cinematografiche.
Tornatore ha raccontato di affrontare la lavorazione di ogni suo film con la stessa paura e trapidazione che si riservano a un’opera prima, evitando qualsiasi forma di comparazione con le sue precedenti pellicole.
“Quando decidi di realizzare un film, è il film stesso a importi delle precise scelte stilistiche – ha infatti dichiarato – Ogni nuovo film è come un salto nel vuoto e questo può spaventare, ma la paura è la migliore amica della creatività”.
L’assenza e la sottrazione sono le tematiche principali di questa sua ultima opera cinematografica, “un’assoluta novità per me che vengo spesso accusato di essere ridondante” ha scherzato il regista.
Il discorso si è poi spostato su vari aneddoti legati alla sua carriera professionale: dalle stroncature ricevute al Festival di Cannes del 1994 per il film “Una pura formalità”, alla corrispondenza che ancora oggi intrattiene con l’attore Geoffrey Rush (protagonista del film “La Migliore Offerta”).
L’incontro si è concluso con un’ampia riflessione su come il cinema possa oggi influenzare la nostra società anche più che in passato, sebbene tale influenza sembrasse molto più marcata una cinquantina di anni fa per il ruolo determinante che ha giocato in diversi ambiti come quello dell’emancipazione della figura femminile.
– Mariarita Cupersito –