
Il recupero dei borghi abbandonati e la loro valorizzazione come attrattori turistici e volani di sviluppo territoriale. Questa la tematica al centro dell’incontro tenutosi questa mattina a Roscigno tra i primi cittadini che hanno aderito alla “Rete Regionale dei Borghi abbandonati della Campania” che, coinvolgendo tutti i livelli di governo e i soggetti privati, vuol definire un modello di sviluppo locale sostenibile che rigeneri i borghi storici non più vissuti.
Ospiti del sindaco Pino Palmieri e del vicesindaco Bruno Ruotolo i primi cittadini che hanno aderito alla Rete (Centola, Romagnano al Monte, Aquilonia, Melito Irpino, Conza della Campania, Tocco Caudio, Apice, Cerreto Sannita e San Pietro Infine). Presente al tavolo dei lavori anche il parlamentare Simone Valiante.
Parla di “fare sistema” tra centri distanti molti km il sindaco Palmieri. “Quando hai difficoltà ad interloquire con i vicini di casa – sottolinea – ben vengano altri Comuni con cui progettare seriamente. Speriamo che il ministro Franceschini accolga questa iniziativa e che ci sia l’appoggio della Regione. E’ necessario mantenere la bellezza delle strutture di Roscigno Vecchia e costruire iniziative imprenditoriali rivolte a tutti, non solo agli attori del nostro territorio“.
Bruno Ruotolo mira, attraverso il progetto della Rete a cui è delegato, “a far conoscere il territorio, che va valorizzato economicamente e socialmente, attraverso un nuovo modello di coesione e sviluppo“.
“Qui non possiamo avere l’ambizione di costruire aziende – continua – ma far sì che il volano dell’economia siano il turismo, l’agricoltura e i nostri bellissimi borghi. Coinvolgeremo i soggetti privati, perchè capiranno quale sarà la grande opportunità offerta dal progetto, già ben sperimentato altrove e alla cui base c’è la voglia di lasciare qualcosa al nostro futuro“.
– Chiara Di Miele –