Nuove frontiere nel campo del trattamento delle cardiopatie, con terapie farmacologiche avanzate e tecniche di intervento sempre meno invasive per le patologie che interessano il cuore.
Questi i due punti salienti trattati sabato a Teggiano, nella Sala Convegni del seminario vescovile, all’incontro “l’interventistica nella cardiopatia strutturale”,organizzato dal cardiologo Pasquale Innelli, dell’Unità Operativa Ospedaliera di Cardiologia-Utic presso Villa d’Agri e dal cardiochirurgo Giandomenico Tarsia dell’Ospedale “San Carlo” di Potenza.
Una mattinata ricca di interessanti spunti che ha preso il via alle 8.30 fino alle 13.30 con una risposta di pubblico molto positiva. Coinvolti infatti tantissimi medici generici del comprensorio valdianese e della provincia di Potenza, ma anche infermieri professionali.
Sotto i riflettori l’avvento dei nuovi farmaci nelle cardiopatie, che secondo gli addetti ai lavori, sono in grado di fornire una risposta ai limiti di quelli attuali, e sono al momento prescrivibili solo dai cardiologi anche per l’elevato costo sul sistema sanitario. In primis favorirebbero una diminuzione sui controlli, primo fra tutti quello sul PT, cioè dell’attività protombinica che monitora l’attività di coagulazione del sangue. Interessanti riflessioni anche sulle nuove tecniche di intervento al cuore per via percutanea, che consentono un approccio di cardiochirurgia in grado di “alleggerire” i tempi di ripresa dei pazienti.
La mattinata si è suddivisa in due momenti, una prima parte fino alle 11.30 focalizzata sul trattamento delle valvulopatie, la seconda sulla prevenzione dello stroke cardioembolico, inerente alla sfera dei problemi che causano gli infarti e ictus.
– Tania Tamburro –