
Un agguato in piena regola su una strada di montagna tra i boschi dei Nebrodi, dove intorno all’una di ieri notte, sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco contro l’auto sulla quale viaggiava il Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, già da tempo protetto dalla scorta dopo le intimidazioni subite da quando è alla guida dell’Ente che gestisce l’area naturalistica del Messinese e si batte, attraverso protocolli di legalità, per sottrarre alla mafia aree utilizzate abusivamente per il pascolo.
La macchina di Antoci, di ritorno a Santo Stefano di Camastra da una manifestazione a Cesarò, è stata bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre poste deliberatamente sulla carreggiata per fermare il corteo.
Quando la macchina si è fermata, il commando ha aperto il fuoco sulla vettura a bordo della quale viaggiava il Presidente del Parco dei Nebrodi. Il commando ha fatto fuoco prima sui copertoni dell’auto blindata, poi sull’abitacolo. Per fortuna la blindatura della carrozzeria ha fermato i pallettoni.
Dal Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, arriva la solidarietà a Giuseppe Antoci, per il vile agguato mafioso subito durante la notte. “Sono tante le persone perbene che rivestono ruoli istituzionali e che quotidianamente svolgono il proprio lavoro con serietà ed onestà – ha dichiarato Pellegrino – Certamente personaggi come Antoci non fanno comodo a chi è abituato al malaffare”.
– redazione –