
Salgono al numero record di 4965 le “Bandiere del Gusto” assegnate all’Italia sulla base delle specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale. E’ quanto emerso dall’Assemblea della Coldiretti con la presentazione dell’analisi sulle “Vacanze Made in Italy” durante l’estate 2016. Sono 79 i prodotti che si sono aggiunti rispetto allo scorso anno e che sono andati ad incrementare sul territorio nazionale il patrimonio di specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. “E’ questo il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che l’Italia può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri”.
Sul podio delle bandiere del gusto assegnate a livello regionale salgono la Campania (486) che quest’anno, con l’inserimento di 29 nuovi prodotti, ha conquistato la leadership scavalcando la Toscana (460), mentre il Lazio (396) consolida il terzo posto. A prevalere tra le specialità regionali sono 1511 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1394 verdure fresche e lavorate, 786 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 493 formaggi, 231 piatti composti o prodotti della gastronomia, 145 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 160 prodotti di origine animale e 157 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.
Nell’elenco 2016 numerose new entry tra cui in Campania la Malaca, una bevanda alcolica ottenuta partendo da uve locali a bacca bianca raccolte a maturità molto avanzata o il Caciocchiato, un formaggio ottenuto da vacche pascolanti allo stato brado dalla forma di un’anguria americana, caratterizzato all’interno da un’occhiatura media e piuttosto diffusa e in Basilicata il Gilò di Maratea, un ortaggio della famiglia delle melanzana arrivato dal Brasile con il ritorno di emigranti del posto, con il quale si preparano ottimi sott’olio o i Cannarricoli di Viggianello, semplici dolcini fritti tipici delle feste.
– Chiara Di Miele –