“Provo un senso di forte angoscia per quello che è capitato al giovane morto nella discoteca “Il Ciclope” alcuni giorni fa“. Inizia così un comunicato stampa di Enzo De Gaudio, consigliere comunale di minoranza al Comune di Camerota, che lancia il suo punto di vista sulla tragica morte di Crescenzo Della Ragione, ucciso da un masso nella discoteca “Il Ciclope” di Marina di Camerota nella notte tra lunedì e martedì scorso.
“Nonostante siano tanti i dubbi, le paure e le perplessità di tutti su quanto è accaduto e su una tragedia da tempo annunciata – dice Del Gaudio – il Sindaco di Camerota oggi invita ancora al silenzio, ma è cosa sacrosanta porre l’accento sul fatto che è proprio quest’ultimo, cioè il silenzio, che la fa da padrone a Camerota da alcuni anni“.
“A Camerota ormai chiunque si sente autorizzato a fare del nostro territorio ciò che vuole, quando vuole e come vuole, non vi sono controlli, non vi sono orari, non vi sono regole – denuncia il consigliere – Un territorio ridotto allo sbando per il Dio denaro e chi dovrebbe controllare non lo fa“.
E’ duro l’attacco di Del Gaudio, esponente del Partito democratico che, come lui stesso scrive, “in un pubblico manifesto è stato accusato di essere il Partito delle denunce e che vuole male al nostro territorio, gli eventi di oggi, invece, dimostrano il contrario. Oltre un anno fa abbiamo presentato un’interrogazione al Consiglio Comunale sulla questione “Ciclope” e nessuno si è degnato di risponderci, perché? Perché questo silenzio e questa negazione assoluta della verità? Abbiamo interrogato il Parlamento e la Corte dei Conti sui rapporti Comune/Ciclope e ancora attendiamo notizie con la speranza che un giorno finalmente i riflettori della verità e della giustizia si riaccendano su Camerota“.
“Ognuno si assuma le sue responsabilità – conclude Del Gaudio – Con la speranza che la morte di Crescenzo non rimanga l’ennesima vittima sacrificale sull’altare dell’indifferenza generale, e che sia, invece, precursore di un modo diverso di gestire la cosa pubblica, mi stringo forte al dolore degli amici e dei parenti e faccio un appello a chi di dovere affinchè i cittadini avvertano la presenza della giustizia e che Camerota non sia più la terra di nessuno“.
– redazione –
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