
Si sono svolti oggi presso il carcere di Potenza, gli interrogatori di garanzia nei confronti di Vito Gallo, Cono Gallo, Enzo Casale e Fabrizio Vitale.
I quattro, tutti di Sala Consilina, sono stati arrestati martedì nell’ambito dell’operazione “Frontiera”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e che ha portato all’emissione da parte del GIP di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per 58 persone che a vario titolo facevano parte della cosca calabrese della ‘ndrangheta della famiglia Muto che aveva messo in piedi da tempo nel Vallo di Diano una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti e stava tentando di costringere un supermercato della zona ad affidare al clan la gestione della pescheria interna.
I quattro arrestati si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.
“E’ stato palesemente violato il diritto di difesa – ha dichiarato l’avvocato Erminio Cioffi, difensore, insieme al collega Nuccio Amodeo, di Vito e Cono Gallo – visto che ad oggi non siamo ancora in possesso dell’ordinanza di custodia cautelare. Nel corso della prossima settimana presenteremo il ricorso al Tribunale del Riesame a Catanzaro”.
L’operazione ha visto i Carabinieri del ROS impegnati in Calabria, Campania, Basilicata e Lombardia. I reati contestati sono per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione. Contestualmente, è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 7 milioni di euro.
L’attività di indagine è partita nel mese di settembre del 2014 successivamente all’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.
L’indagine ha azzerato il vertice della storica cosca tirrenica, disarticolando uno dei sodalizi ‘ndranghetisti ritenuti maggiormente violenti e pericolosi che sin dagli anni Settanta si distingue per tracotanza e violenza, imposta anche alle compagini criminali dei limitrofi territori del Vallo di Diano e del Basso Cilento ove aveva esteso da tempo la propria influenza.
Tra gli arrestati c’è anche Pietro Valente, rappresentante della ‘ndrina di Scalea che già in passato ha avuto legami con il Vallo di Diano. Infatti era stato arrestato a Sant’Arsenio esattamente 3 anni fa, a luglio del 2013, nell’ambito di una operazione, coordinata anche allora dalla DDA di Catanzaro che aveva portato all’esecuzione di 38 provvedimenti di custodia cautelare.
– Erminio Cioffi –
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