Nella nuova bufera che in queste ore si è abbattuta sul calcio Italiano, per una serie di partite che avrebbero interessato gare del campionato di Lega Pro e serie D, sono stati tratti in arresto su disposizione della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Catanzaro, dirigenti e calciatori con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Tra questi vi sono anche cinque volti molto noti agli sportivi del Golfo di Policastro e del Vallo di Diano per essere stati tesserati con il Sapri 1928, quando la squadra cilentana militava nel campionato di serie D. E tra questi, il più noto è senz’altro quello di Antonio Ciccarone, di Eboli, ora diesse alla Neapolis di Mugnano.
Ciccarone, nel corso di otto anni, in due momenti diversi ha ricoperto il ruolo di Direttore Sportivo con il Sapri. Stesso compito anche per l’altro fermato Gianni Califano, ora tesserato con il Monza in Lega Pro, il quale è stato in riva al Golfo soltanto una stagione, l’ultima che ha visto la società rivierasca protagonista nel principale torneo dei dilettanti nazionali prima che chiudesse definitivamente i battenti travolta da una inchiesta di natura finanziaria.
Oltre ai due dirigenti sono stati fermati anche tre ex calciatori biancazzurri del Sapri. A subire la stessa sorte sono stati: Pasquale Izzo, oggi alla Neapolis, Salvatore Astarita, dell’Akragas e Adolfo Gerolino, ex calciatore della Pro Patria.
La notizia che è stata diffusa nelle prime ore della giornata ha fatto il giro in pochi minuti in tutti gli ambienti sportivi cilentani e valdianesi ed è stata accolta con grande rammarico e perplessità. Una vicenda che potrebbe avere ulteriori sviluppi e stravolgere i due campionati coinvolti in questo giro di scommesse tese a truccare l’esito delle gare, il cui epilogo è ancora molto lontano e che potrebbe riservare scenari ancora più loschi, come si può evincere dalle dichiarazione del presidente nazionale degli allenatori Renzo Ulivieri: “Ci troviamo in una situazione di assoluta emergenza. Se il quadro è questo siamo davanti ad un momento drammatico”.
– Gerardo Lobosco –