Il dottor Ermanno D’Arco perde l’incarico di primario reparto di chirurgia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla e scoppia la protesta da parte di molti medici ed infermieri in servizio presso il nosocomio pollese.
La notizia di sostituire D’Arco con un altro chirurgo era nell’aria già da diverso tempo e nel momento in cui è divenuta ufficiale è scoppiata la rivolta da parte di un nutrito gruppo di medici e paramedici in servizio al “Curto”. Per dare forza alla loro protesta, con la speranza di rivedere il dottor D’Arco a Polla con il ruolo di responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia, hanno deciso di scrivere una lettera aperta indirizzata non solo al Direttore generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante, ma anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ed al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
“Il dott. Ermanno D’Arco – si legge nel documento – non è più il dirigente dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia dell’ospedale di Polla. Non comprendiamo il perchè nè vogliamo conoscere le motivazioni di tale scelta da parte dell’ASL di Salerno. Ci sia consentito semplicemente e democraticamente esprimere il nostro disappunto e la nostra amarezza”. I firmatari della lettera fugano anche il dubbio che una protesta così forte possa essere frutto di una “antipatia” nei confronti del chirurgo che ha preso il posto di D’Arco alla guida del reparto. “Non siamo contro il nuovo Primario – scrivono – di cui rispettiamo il profilo professionale ed umano”.
A prendere il posto del dott. D’Arco è stato il dottor Massimo Di Palma. L’incarico è stato affidato lo scorso 24 aprile con una delibera a firma del Direttore Generale dell’ASL Squillante. Nella delibera si legge che l’incarico al nuovo dirigente è stato affidato per 6 mesi con la possibilità di proroga per ulteriori 6 mesi. Incarico che è stato conferito al termine di una procedura di selezione interna. I colleghi dell’ex primario ritengono che “il declassamento del dott. D’Arco a semplice dirigente – si legge testualmente – appare una punizione. Tutto ciò sembra paradossale, sostanzialmente non comprensibile da chi crede nella meritocrazia e nei principi della logica. Il dott. D’Arco ha dato prova in questi anni delle sue eccellenti capacità nella tecnica operatoria . Ermanno è un professionista con elevate doti di umanità e di onestà e si è mostrato sempre disponibile verso coloro che gli hanno chiesto aiuto”.
Il declassamento del chirurgo, che ora presta servizio presso l’ospedale di Oliveto Citra, potrebbe aver anche degli strascichi giudiziari al fine di valutare la legittimità del provvedimento adottato dall’ASL. I firmatari della lettera aperta concludono il documento con un appello ai destinatari del documento “affinchè venga fatta giustizia. Noi rimaniamo accanto ad Ermanno che riteniamo nostro amico e a cui saremo pervicacemente solidali”.
– Erminio Cioffi –