Si è tenuto sabato, presso l’Aula consiliare nella Certosa di San Lorenzo a Padula, l’incontro tra Nicola Valluzzi, Presidente della Provincia di Potenza, e Giuseppe Canfora, Presidente della Provincia di Salerno, con l’obiettivo di discutere e condividere le iniziative da opporre alla richiesta di Shell Italia E&P Spa per l’avvio della procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) relativa al permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Monte Cavallo”, nei territori di confine tra Val d’Agri e Vallo di Diano.
All’assemblea, fortemente voluta dal Consigliere provinciale Paolo Imparato, hanno preso parte sindaci ed amministratori dei due territori, associazioni, comitati, che hanno espresso la netta contrarietà ai permessi di ricerca Shell, argomento già discusso nel Consiglio comunale aperto tenutosi a Sasso di Castalda lo scorso venerdì.
“E’ una giornata importante perchè c’è una condivisione e, quando i problemi sono condivisi, c’è una comunità, superando così la sfiducia e la diffidenza– ha sottolineato il Presidente Canfora – Lo Sblocca Italia è una legge scellerata, mediocre, che violenta i nostri territori. Dobbiamo tutelare l’ambiente e i bacini idrografici, occorre una legge nazionale sui Santuari dell’acqua”.
“Siamo qui per rivendicare l’autonomia delle scelte sui nostri territori, vogliamo che le decisioni partano dal basso – ha dichiarato Imparato – Non diciamo solo “no”, vogliamo anche fare proposte e rafforzare i rapporti con la Provincia di Potenza e di Matera tramite protocolli d’intesa turistici. Questi sono i progetti in cui credere”.
Al dibattito hanno preso parte, tra gli altri, Raffaele Accetta, Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, il sindaco di Brienza, Donato Distefano, il sindaco di Sasso di Castalda, Rocco Perrone, don Vincenzo Federico, in rappresentanza della Diocesi di Teggiano – Policastro, il giornalista Maurizio Bolognetti.
“Occorre esprimere una precisa posizione istituzionale per obbligare le Regioni ad attuare il Testo Unico dell’Ambiente che impone la perimetrazione e tutela dei bacini idrogeologici naturali che alimentano l’acqua potabile”, ha ribadito il prof. Franco Ortolani.
A concludere è stato il Presidente Nicola Valluzzi, che si è soffermato in maniera dettagliata sui permessi di ricerca “Monte Cavallo”, “La Cerasa” e “Pignola”.
“Proporremo nei termini previsti le osservazioni alla V.I.A. Emergerà un dato politicamente forte, che è quello della condivisione tra territori, un tempo storicamente uniti anche nel nome, oggi e da sempre uniti nell’identità e nella ricerca di una prospettiva di sviluppo che non è quella del fossile – ha affermato Valluzzi – L’unica vera rottamazione che avremmo dovuto mettere in campo in questi anni è quella delle politiche energetiche di questo Paese”.
– Filomena Chiappardo –