Continua la protesta dei 4 dipendenti della Ergon che ormai da 48 ore sono sulla torretta adiacente al capannone dell’azienda nella zona industriale di Polla non hanno alcuna intenzione di scendere fino a quando non avranno delle certezze sul loro futuro ed il pagamento di circa ventiquattro mensilità di stipendi arretrati. A presidiare l’area ci sono i Carabinieri della stazione di Polla ed i Vigili del Fuoco del distaccamento di Sala Consilina ed a loro si è aggiunto anche un medico che periodicamente sale sulla struttura per sincerarsi dello stato di salute dei 4 lavoratori.
“Non sappiamo cosa fare ancora – hanno dichiarato Rosa Biancamano, Rachele Ferricelli, Carmine Lapadula e Angelo Giallorenzo – e più il tempo passa e più ci sentiamo come fantasmi. Non si è fatto vivo nessuno fino ad ora. Le uniche certezze che abbiamo sono l’impossibilità non di arrivare a fine mese ma quella di iniziarlo il mese visto che non vediamo un centesimo da quasi due anni e poi la ciliegina sulla torta è la lettera di licenziamento collettivo”.
Questa mattina il sindacato Azzurro ha fatto sapere di aver chiesto un incontro in Prefettura con il commissario liquidatore ed il custode giudiziario della Ergon e la direttrice della sede INPS di Battipaglia.
– Erminio Cioffi –
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Dov’è il DON PARROCO AMICO DEI CLANDESTINI?
Che diamine…un po’ di solidarietà anche per questi SIGNORI diversamente finti profughi..
AUGURI E SPERO VIVAMENTE CHE TUTTO SÌ RISOLVA PER IL MEGLIO.
BONA FURTUNA,,,,
Su questa situazione c’è veramente del paradossale da una parte un tipo di gestione societaria fallimentare e inadempiente dall’altra dei lavoratori che hanno comunque svolto un lavoro che comunque possono continuare a fare poiché non manca la materia prima, il problema è che quei lavoratori vanno pagati.Se quei soldi devono venire dalle parti che generano quel lavoro mi chiedo perché no si costringono le parti a pagare altrimenti che società e’…stataliziamo il servizio ma paghiamo i lavoratori e togliamo i trasferimenti e i finanziamenti di qualsiasi genere e finalità ai comuni inadempienti per dirigerli a pagamento di chi svolge un’attività primaria per la società.non è. Giusto che a pagare sia una parte della filiera che non ha nessuna responsabilità nel fallimento societario.