Anche il “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina tra i 237 istituti scolastici in Italia ad aver aderito alla seconda edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico“, iniziativa nata da un’idea del professor Rocco Schembra del “Gulli e Pennisi”di Acireale.
Ieri la “notte bianca” dell’istituto scolastico valdianese ha accolto, nelle aule e su tutti e tre i piani dell’edificio di via Matteotti, alunni del passato e giovanissimi attualmente iscritti, oltre a numerosi ex docenti, ai quali hanno dato il benvenuto il dirigente scolastico Maria Luisa Buono e i professori impegnati nelle varie iniziative messe in piedi per l’occasione. Proiezioni di video e fotografie, letture dei più noti autori classici, rappresentazioni teatrali, esibizioni canore e musicali, lezioni di storia dell’arte, esposizioni e dibattiti hanno animato tutte le classi del “Marco Tullio Cicerone” fino a sera inoltrata.
La biblioteca scolastica ha fatto da salotto alla chiacchierata tra il giornalista Geppino D’Amico e alcuni ex alunni noti, tra cui il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e sindaco di Sassano, Tommaso Pellegrino, il primo cittadino di Sala Consilina, Francesco Cavallone, e il giovane soprano di Casalbuono Teresa Romano.
E’ stata però l’Aula Magna a riempirsi nel momento dedicato alle onorificenze per vecchi allievi e docenti. Il sindaco Cavallone e l’assessore Gelsomina Lombardi hanno conferito il Simbolo d’Onore del Comune di Sala Consilina al professor Lorenzo Pericolo (Ordinario di Storia dell’Arte alla University of Warwick), alla professoressa Antonella Riccio (Ordinario di Neuroscienze e responsabile del Laboratorio di Ricerca all’Università di Londra), alla professoressa Gigliola Sica (Ordinario di Istologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma), a Carmen Colitti (diplomatica ONU, già consigliere giuridico di Emma Bonino) e alla professoressa Rita Cairone, allontanata nei primi anni 40 dal Liceo e da Sala Consilina a causa del suo amore per l’ebreo Heinz Skall.
Una serata speciale, dunque, per chi nel “Marco Tullio Cicerone” ha lasciato i ricordi dell’adolescenza e della vita tra i banchi di scuola, in attesa della maturità, scolastica e dell’animo, che non cancella l’emozione rivissuta passeggiando a ritroso nel tempo tra aule, corridoi e antichi testi.
– Chiara Di Miele –