
E’ andato nelle mani di Tommaso Labate, giornalista del Corriere della Sera e conduttore dell’approfondimento quotidiano di La7 “In Onda”, e di Gabriele Bojano, firma del Corriere del Mezzogiorno, il sesto premio giornalistico “Orchidea d’argento”, nato da un’idea del sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino.
Nell’Aula Consiliare del Comune tanti i giornalisti della provincia salernitana accorsi per prendere parte al corso di formazione su “Giornalismo e Politica” organizzato, all’interno dell’evento che ha premiato i due giornalisti, dall’Ordine dei Giornalisti della Campania con il supporto dell’Associazione Giornalisti del Vallo di Diano. Presenti al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Pietro Cusati, il primo cittadino Pellegrino, il presidente dell’Associazione Giornalisti del Vallo di Diano Rocco Colombo, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, il giornalista de “la Repubblica” Eduardo Scotti e i due premiati di questa sesta edizione.
Tra il folto pubblico anche Salvatore Buglio, deputato del PD, e rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia Stradale e del Corpo Forestale dello Stato.
Giornalismo e politica. Un binomio il cui iter appare a tutti, prima facie, fluente, ma che sovente ha alle spalle delicati equilibri e non rare difficoltà. Soprattutto per il giornalista. E di ciò si è discusso questa mattina a Sassano, attraverso alcuni preziosi aneddoti e consigli lasciati alle giovani firme presenti dai due ospiti d’onore dell’evento.
Gabriele Bojano, noto anche per l’ironico “Punteruolo rosso“, ai colleghi ha addirittura dedicato un libro, “Come eliminare i giornalisti senza finire in prima pagina“. Si definisce un “giornalista interstiziale” Bojano, riempie gli spazi che gli altri lasciano vuoti e spesso lo fa utilizzando la giusta dose di ironia. La politica ama punzecchiarla, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale, attraverso il sarcastico “Facce candidate“, collezione di discutibili santini elettorali sulla sua pagina Fb. “Non è facile avere un buon rapporto con i politici – ha affermato Bojano – perchè entrano in campo tanti fattori e bisogna saper gestire anche i conflitti“.
Un ricordo particolare di Marco Pannella ha introdotto l’intervento di Tommaso Labate. Uno screzio dovuto al titolo di un articolo tra il politico scomparso ieri e il giornalista, all’epoca ancora alle prime armi, che insegnò al giovane Labate a trattare i politici con il necessario distacco. “Pannella degli anni duemila era un rompiscatole, – ricorda Labate – se uno gli chiedeva di D’Alema e Veltroni lui rispondeva con Pannunzio e Salvemini, impossibile scucirgli una risposta. Però ricordo perfettamente ogni particolare di quando ho intervistato lui o Cossiga, ad esempio, mentre non ricordo molto di quando ho conosciuto Renzi o Di Battista“.
Alla domanda se siano i giornalisti a girare intorno ai politici o viceversa Labate risponde:”Andare in Parlamento da giornalista fino a due legislature fa era un’altra cosa. I parlamentari erano attrezzatissimi per il lavoro che facevano, alcuni di qualità eccelsa. Adesso molti leader di partito non sono parlamentari, come Renzi, Berlusconi, Grillo o Salvini. Segno che il Parlamento conosce un momento di crisi. Io vado poco ormai alla Camera, anche perchè spesso si discute solo di mozioni“.
Ai microfoni di Ondanews i protagonisti della giornata.
– Chiara Di Miele –
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