
Antonio Salimbene, il 53enne funzionario dei Monopoli di Stato dell’agenzia di Salerno al centro di uno scandalo sulle tangenti, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip.
Come si legge sul quotidiano La Città di Salerno, si tratterebbe di una strategia difensiva concordata con il suo avvocato Elio Lettieri per avere tempo di leggere l’ordinanza. Il legale, inoltre, ha presentato al giudice la revoca dell’interdizione per dieci mesi dal lavoro.
Salimbene nello scorso mese di aprile fu trasferito all’agenzia di Napoli dopo le prime perquisizioni ed è indagato, in concorso con due intermediari, per induzione indebita, abuso d’ufficio e falso.
Le indagini sono scaturite dalla denuncia di un operatore del settore tabacchi che, nell’agosto del 2015, segnalò una irregolarità da parte dei Monopoli di Salerno nel rilasciare un patentino a favore di un esercizio commerciale di Eboli in assenza dei requisiti previsti dalla relativa normativa.
Le attività investigative, coordinate dal sostituto procuratore Maurizio Cardea, hanno consentito di avvalorare le ipotesi secondo cui Salimbene avrebbe ricevuto o si sarebbe fatto promettere denaro dagli operatori economici che chiedevano le autorizzazioni previste per la vendita di tabacchi, con la complicità di un intermediario di Eboli e uno di Mercato San Severino, entrambi incaricati di avvicinare i commercianti locali ai quali veniva chiesto il denaro.
Per il rilascio di un patentino, in particolare, la cifra richiesta oscillava dai 10 ai 15mila euro, mentre per i patentini scaduti e non più rinnovabili la cifra chiesta era di 5mila euro.
Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero circa 300 pratiche di altrettanti beneficiari dei patentini. Chi avrebbe usufruito del vantaggio messo in atto attraverso l’elargizione di tangenti corre adesso il rischio di vedersi annullato il patentino.
– Chiara Di Miele –
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