Non c’era nessuna macchia d’olio sull’asfalto il 28 settembre dello scorso anno nei pressi del bar “New Club 2000” nella frazione Silla di Sassano, dove persero la vita quattro giovanissimi del posto: Nicola e Giovanni Femminella, Daniele e Luigi Paciello.
Questa è la principale novità emersa oggi in un’aula del Tribunale di Lagonegro, nel corso dell’udienza a carico di Gianni Paciello, il 22enne che quella domenica pomeriggio era alla guida di una BMW nera che si è schiantata sui tavolini del locale dove si trovavano le quattro giovanissime vittime.
Stamani sono stati ascoltati dal giudice Salvatore Bloise, tra gli altri, i medici della Scientifica di Salerno ed il maresciallo della Stazione Carabinieri di Sassano Francesco Nasti.
Dall’udienza è emerso un fattore rilevante: quella che la difesa sosteneva essere una macchia d’olio presente sull’asfalto nei pressi del luogo dell’incidente è risultata essere, invece, una macchia d’acqua fuoriuscita dall’autobotte dei Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto della tragedia.
Durante l’udienza è stata fatta, anche, una ricognizione dei luoghi in cui è avvenuto l’incidente.
In aula, come sempre erano presenti i familiari delle vittime insieme ai propri legali: Franco Di Paola e Domenico Cartolano, Alfonso Giuliano e Gennaro Lavitola, questi ultimi difensori di Gianni Paciello. Il 22enne anche questa volta non c’era.
L’accusa a carico di Paciello che era stata inizialmente ipotizzata era quella di omicidio volontario poi derubricata a quella di omicidio colposo. A febbraio il GUP aveva respinto sia la richiesta di rito alternativo presentata dagli avvocati Alfonso Giuliano e Gennaro Lavitola, sia la richiesta di chiamata in causa dell’assicurazione, quest’ultima perché la polizza non era intestata all’imputato.
Attualmente Gianni Paciello si trova agli arresti domiciliari in una struttura protetta messa a disposizione dalla Caritas. La prossima udienza si terrà il 16 ottobre.
– Giovanna Quagliano –