Il disagio dovuto al degrado della struttura, la superbia ed una gestione troppo personalizzata. Sono le criticità evidenziate da alcuni utenti del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo, attraverso una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consorzio di Bacino SA3 Vittorio Esposito, al Presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora ed ai sindaci del Consorzio Centro Sportivo Meridionale. Attraverso la missiva si chiede, tra le altre cose, di provvedere affinchè si ritrovi un clima giusto e si abbia un servizio efficiente e funzionale. Ecco il testo della lettera:
Noi sottoscritti, utenti da molti anni dei campi da tennis collocati nel Centro Sportivo Meridionale, siamo costretti, a causa di recenti avvenimenti, a scrivere la presente lettera per far conoscere il nostro profondo disagio dovuto al degrado della struttura che va di pari passo con la superbia e la gestione troppo personalizzata e, secondo noi, anche assolutamente contraria al buon andamento del settore tennis, da parte dell’attuale Direttore Donato Alberigo.
Sino a qualche anno fa frequentavano il Circolo circa un centinaio di persone. Vi erano già disfunzioni come l’insufficiente erogazione dell’acqua calda, l’assoluta assenza di riscaldamento degli spogliatoi e la perdurante insufficienza della recinzione dei campi, ma le tariffe erano abbordabili, la compagnia dei giocatori ottima e quindi, anche con qualche giustificato borbottio, si coltivava sui campi la nostra grande passione per questo sport. Negli ultimi due anni, che, come sappiamo bene, sono anche anni di pesante crisi economica, il sig. Alberigo ha pensato bene di studiare modalità che rendessero più farraginose le modalità di prenotazione, unicamente per mezzo del sito internet e di aumentare le tariffe di gioco. Una delle affermazioni del sig. Alberigo, che ha determinato in 8 euro (!!) il costo orario a persona per chi gioca sui campi in terra rossa, è che così le tariffe sarebbero state uniformate a quelle dei Circoli di Napoli e di Salerno. C’è solo un piccolo particolare: contrariamente a quei circoli, che tutti noi conosciamo bene, da noi permane ancora oggi l’assoluta mancanza di riscaldamento degli spogliatoi, la pulizia degli stessi locali è inesistente da molto tempo, gli ambienti docce e servizi sono in uno stato di estremo degrado, l’acqua calda o non c’è o è insufficiente a soddisfare le esigenze di più di due o tre persone, lo stato di deterioramento delle reti di recinzione perdura, con conseguente spreco di palline, di tempo di gioco ed il rischio persino del tetano, essendo tutte coperte ormai da ruggine! Ma si può ancora dire che siamo in una struttura di una società civile o, senza saperlo, giochiamo nel terzo o quarto mondo??
La pretesa della prenotazione informatica ha immediatamente ridotto la presenza di giocatori a pochissime unità ed i campi rimangono sempre più desolatamente vuoti. La prenotazione in generale prevede due necessità: che il campo sia libero e che ci sia uno o più giocatori disponibili a fare rispettivamente una partita di singolo o di doppio. Questa incombenza è stata sempre svolta egregiamente dall’incaricato dei campi sig. Angelo Marmo che, per via telefonica, si è sempre preoccupato di mettere in contatto i vari giocatori, di distribuire gli orari di utilizzo al meglio, di sostituire eventuali forfait dell’ultimo minuto. Su questo punto c’è stato in effetti un ripensamento ma la frittata ormai è stata fatta perché questi mesi di pretesa informatica hanno allontanato ancora altri giocatori dalla struttura, persone che hanno preferito rivolgersi altrove verso campi con servizi ed attenzioni migliori.
Alcune famiglie, tra le più assidue, ritengono improponibili le attuali tariffe e disertano i campi. Come si può pretendere che due ore di doppio costino globalmente ben 64 euro? Neanche nei campi da golf degli Emirati Arabi credo si raggiungano queste cifre. Alle nostre educate ma ferme rimostranze il Direttore Alberigo, con tracotanza e poca educazione, ha risposto testualmente: “Se vi conviene bene se no andate a giocare altrove, a me non interessa se i campi restano vuoti!” Non crediamo che questo sia il giusto atteggiamento di un amministratore!
Ma c’è di più: da qualche settimana Alberigo ha chiuso l’ingresso riservato al tennis, che dista una ventina di metri dai campi e dagli spogliatoi. Questa nuova e cervellotica decisione, che non ha nessuna spiegazione logica, costringe i giocatori ad entrare attraverso l’ingresso delle piscine, a salire una lunga scalinata ed a percorrere un ulteriore tragitto per guadagnare i campi e così al ritorno! La gravità di questa decisione è che tale chiusura di fatto impedisce a qualsiasi automezzo di raggiungere i campi da tennis. Se per caso un giocatore si sente male non ci sarà modo di soccorrerlo tempestivamente con la gravissime conseguenze penali e materiali che questo assurdo impedimento comporterà!
Se l’andazzo è questo tra un po’ giocherà solo il Direttore Alberigo, e noi potremo solo andare ad ammirarne le qualità tennistiche.
Chiediamo quindi alle SS.LL. di voler provvedere, per quanto di competenza, a far ritrovare un clima giusto non disgiunto da un servizio efficiente e funzionale
– Cono D’Elia –
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