Corruzione e frodi per ottenere appalti nelle mense scolastiche: un fulmine a ciel sereno a Padula la notizia dell’inchiesta che coinvolge la scuola materna e che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza cautelare con 11 arresti (sei in carcere e cinque ai domiciliari), tre divieti di dimora e tre obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Tra gli indagati in stato di libertà anche l’assessore Vincenzo Polito, amministratore del Comune di Padula da oltre 20 anni, nella giunta del sindaco Imparato con deleghe al Ciclo integrato dei rifiuti, Protezione Civile e cimitero.
Sul registro degli indagati sono stati iscritti anche un dirigente e due dipendenti del Comune di Solofra, un dirigente del Comune di Montoro Inferiore e un dirigente bancario.
Le mense coinvolte nell’inchiesta sono, oltre a Padula, quelle delle scuole materne ed elementari di Casalnuovo e Sant’Agnello (Napoli), Montoro Inferiore, Solofra (Avellino) e Maiori. In carcere sono finiti imprenditori, responsabili o comunque persone collegate alle attività delle società Cea Sas di Casalnuovo, Puliedil e Sistesi.
Le indagini, coordinate dal Procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto, hanno, dunque, coinvolto anche l’amministratore di Padula, che si dichiara estraneo ai fatti contestati: “Ho piena fiducia nella giustizia che spero agisca prestissimo in merito all’accusa che mi è stata rivolta – ha dichiarato alla nostra redazione – Io sono assolutamente tranquillo“.
Sulla buona qualità del cibo preparato a Padula e sul buon funzionamento del servizio ha garantito anche il sindaco Imparato; nelle altre scuole è addirittura capitato che i bambini si siano sentiti male dopo aver pranzato a scuola, mentre nella cittadina del Vallo di Diano, ad oggi, sembra che nessun caso eclatante sia mai accaduto.
Fra i reati ipotizzati, a vario titolo tra i diversi indagati, vi sono quelli di turbata libertà degli incanti, corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio, frode in pubbliche forniture, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, estorsione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini sono partite dalla documentazione sequestrata nel corso di un’operazione che, nel luglio 2013, portò all’esecuzione di misure cautelari nei riguardi di sei persone che avevano attuato gli stessi metodi negli appalti relativi alla refezione dell’ospedale “Capilupi” di Capri e di mense scolastiche di altri comuni, fra i quali Ischia.
– Filomena Chiappardo –
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