
Sono stati condannati a 1 anno e 4 mesi di carcere, i due coniugi di Sicignano degli Alburni, arrestati a maggio 2015, con l’accusa di associazione dedita allo spaccio e produzione di sostanze stupefacenti.
Nel fascicolo d’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia denominata “Sistema”, finirono 128 persone affiliate al clan Pastina-Podeia-Magliano, accusati a vario titolo, di produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti e per le quali, la Procura Antimafia chiese il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Un sistema che secondo il pm Senatore, aveva consolidato una fitta rete di intrecci tra malaffare, politica e traffico di droga, tanto da mettere le mani su Battipaglia e la Piana del Sele. Sistema svelato dai collaboratori di giustizia e che portò all’arresto di 128 persone, tra cui due coniugi di Sicignano: Vanina Groshi e Crescenzo Carbone.
Durante il maxi processo che si è svolto nell’aula bunker del carcere di Salerno, Vanina e Crescenzo, assistiti dagli avvocati Antonio Turco e Alfonso Amato, chiesero il rito abbreviato a cui seguì la richiesta del Pm di condanna a 8 anni di carcere.
Al termine del processo che si è svolto ieri, il Gip Sessa, ha accolto la richiesta dei legali Turco e Amato e ha assolto Groshi e Carbone dal reato di associazione dedita al traffico e alla commercializzazione di sostanze stupefacenti per non aver commesso il fatto. Valutati gli atti, il Gip ha condannato i due coniugi a 1 anno e 4 mesi di reclusione per spaccio, pena sospesa in attesa dell’Appello.
Pesanti invece, le condanne ai tre capo clan: Magliano Pierpaolo, 15 anni e 4 mesi di carcere; Pastina Paolo, 15 anni e 4 mesi di carcere e Podeia Cosimo, 4 anni di carcere.
– Mariateresa Conte –