Facendo un po’ di conti dopo aver messo insieme i dati elettorali dei singoli Comuni del Vallo di Diano, quello che emerge è la tendenza, sempre in crescita, all’esportazione di voti da parte degli elettori del Vallo di Diano.
I numeri sono impietosi e inconfutabili. Su 27mila voti circa espressi, la metà, circa 13mila, sono andati a candidati al Consiglio Regionale che con il Vallo di Diano non hanno nulla a che fare e, forse, non sanno nemmeno dove si trovi. E’ vero che con i se e con i ma non si fa la storia, però una considerazione è d’obbligo: se quei 13mila voti fossero finiti a candidati del territorio, probabilmente oggi ci ritroveremmo con almeno un consigliere regionale. Invece ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano. E poi è irritante leggere ed ascoltare commenti da parte di molti che scaricano la colpa sugli amministratori locali e qualcuno anche sui giornalisti. Come se noi, insieme a sindaci, assessori e consiglieri vari avessimo il potere di determinare lo spostamento dei voti. Se così fosse, noi saremmo dei Padreterni e buona parte dei votanti del Vallo di Diano sarebbero degli imbecilli lobotomizzati incapaci di ragionare con la loro testa, ma così non è.
Se la metà dei voti è stata esportata, la “colpa” è di chi quei voti li ha dati, avrà forse avuto anche le sue buone ragioni, però dovrebbe avere la decenza di stare zitto per i prossimi 5 anni e non lamentarsi scaricando su altri la colpe. Se alla vigilia delle elezioni eravamo all’anno “zero”, da lunedì invece siamo passati all’anno “meno uno”.
– Erminio Cioffi –